Anno:
1968 Aka:
Una pistola para cien tumbas (Spain) | Pistol for
a Hundred Coffins (U.S.A.) | Ein Colt für 100
Särge (Germany) | Pistolets pour un massacre
(France)
Regia: Umberto
Lenzi
Cast: Peter
Lee Lawrence, John Ireland, Eduardo Fajardo, Piero
Lulli, Raf Baldassarre, Francisco Brana. Durata:88
min. eston. Musiche:Angelo
Francesco Lavagnino Il
soldato Jim Slade si rifiuta, come testimone di
Geova, di usare le armi ed è perciò
condannato a due anni di lavori forzati. Graziato
ma radiato dal Reggimento, ritorna a Tucson dalla
famiglia. Al suo arrivo scopre che i suoi genitori
sono stati assassinati. I colpevoli, gli rivela
l'amico Kassidy, sono quattro: Jeff Logan, i fratelli
Tony e Freddy Butcher e Corbett il texano. Jim mosso
dal desiderio di vendetta, lotta contro quelli che
erano i suoi principi e comincia una spietata caccia
agli assassini, dei quali, in breve tempo, non resta
in vita che Corbett. Sapendo che la banca sta per
ricevere, dalla sua sede centrale, duecentomila
dollari, Corbett si apposta con i suoi uomini alle
porte del paese per impadronirsi del denaro ma Jim,
con un trucco, riesce a eludere il blocco. Avendo
ragione di ritenere che Corbett attaccherà,
Jim concorda con Douglas un predicatore che ha deciso
di aiutarlo un piano che ha pieno successo. Unico
superstite della banda è Corbett che rivela
a Jim che il vero capo della banda è sempre
stato Douglas. Jim dopo aver ucciso Corbett raggiunge
Douglas nel cimitero uccidendolo e portando a termine
la sua vendetta.
Western
interpretato da buoni attori, le belle scene d'azione
e le altrettante gradevoli situazioni, rendono questo
western firmato da uno dei maestri del cinema italiano
Umberto Lenzi, un film molto apprezzabile, Peter Lee
Lawrence come al solito si distingue per la sua bravura
e John Ireland non è da meno, le musiche di
Angelo Francesco Lavagnino sono altrettanto belle,
unica pecca è la poca coerenza narrativa in
alcuni tratti e la scena dei pazzi che mettono a ferro
e a fuoco una città, tale sequenza ha un pizzico
di eccesso in violenza gratuita e stupida, ma che
però fanno già notare una certa tendenza
del regista a prediligere alcune scene forti. In sostanza
il film è gradevole e ben girato, ma non spicca
per grande originalità, anche la bellissima
scena del duello al cimitero sa un tot di Django di
Corbucci. Comunque è un western sicuramente
da non lasciarsi sfuggire.
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